Modà: "Siamo pop, coerenti e cantiamo la vita"


La band alla vigilia di Sanremo presenta le 12 tracce inedite di "Gioia" e svela i segreti del tour

 La grande macchina organizzativa dei Modà è in movimento. Dopo due anni e 500mila copie vendute di "Viva i Romantici" la band presenta a Tgcom24 l'album "Gioia" in uscita il 14 febbraio coi due brani di Sanremo "Come l'acqua dentro il mare" e "Se si potesse non morire". Già venduti oltre 100mila biglietti del Gioia Tour e due date delle cinque al MediolanumForum di Assago (MI) sono esaurite. "Però non chiamateci gruppo rock, siamo pop", dicono.
Pur rispettando la volontà del leader della band Kekko che con Enrico Zapparoli (chitarra), Diego Arrigoni (chitarra), Stefano Forcella (basso) e Claudio Dirani (batteria) definisce i Modà una band pop, c'è da dire che la matrice rock in "Gioia" è più che mai presente: da "Dimmelo" energica e violenta a "Gioia" che apre il disco con un forte giro di chitarre. Nulla di male in tutto questo anzi, rispetto a "Viva i romantici" ora il suono si è fatto più maturo e i dodici brani offrono non solo il lato romantico della band ma anche quello più intimo come in "Dove è sempre il sole" e "Come l'acqua dentro il mare" dedicato da Kekko alla sua bambina, Gioia. Resta stupefacente la scelta della commissione artistica del Festival di lasciar fuori il terzo brano presentato "Non è mai abbastanza", una bella ballatona di ampio respiro tra archi e venature rock di forte impatto. La band è ormai è una certezza della musica italiana dimostrazione è il fatto che da indipendenti con Ultrasuoni alla produzione e Artist First alla distribuzione hanno messo a segno il disco di diamante con il cd precedente e si apprestano a bissare. Sono state già prenotate oltre 150mila copie di "Gioia".

"Sia chiaro siamo una band pop e non volevamo fare nulla di sperimentale - spiega Kekko che con la band ha presentato il disco all'Armani Privé di Milano - o cose diverse rispetto all'album precedente. Sono un musicista che non conosce bene la musica, compongo al piano e con l'orecchio, poi subentra tutto il resto del gruppo a rendere armonico il brano. Questo è un album 'genere Modà', versatile e con un filo di rock".

A quale canzone sei più legato?
Ad esempio "Gioia", che non è dedicata a mia figlia. Parla delle cose importanti della vita come la salute. Spesso con i ragazzi della band vado negli ospedali a dare un po' di sollievo ai bambini che sono malati e spesso in queste occasioni capisci tante cose e di come sia importante la vita.

E' un po' il tema anche di "Se si potesse non morire"?
In un certo senso. E' un brano di speranza comunque che ho scritto poco dopo aver saputo che una bimba malata di leucemia non ce l'aveva fatta. La conoscevo. Poi questa canzone è diventata parte della colonna sonora del film di Giacomo Campiotti "Bianca come il latte, rossa come il sangue".

Avevi letto il libro di Alessandro D'Avenia?
No, ma quando ho visto delle scene mi sono emozionato e mi sono stupito di come fosse stupefacente il fatto che avessi scritto le parole giuste ancor prima di guardare il film. C'è il momento in cui l'attore Filippo Scicchitano cerca di far ballare la ragazza malata e lì parte la nostra canzone. E' stato commovente.

State già pensando al tour che parte il 9 aprile da Roma e prosegue fino a maggio?
Certamente. Ho sempre detto che ai miei live non volevo effetti speciali. Ma stavolta ho pensato di proporre ai fan un cine-concerto. Alcuni video girato con attori veri accompagneranno le canzoni in scaletta su uno schermo gigante. Ho voluto, grazie all'appoggio della nostra nuova agenzia live F&P Group, che i prezzi dei concerti fossero contenuti. Quindi i bambini da 3 ai 10 anni non pagano, quelli fino ai 12 anni pagano dieci euro. In alcune città per venirci a vedere bastano 27 euro più prevendita. In un momento economico difficile come questo ci sembrava giusto adottare una politica economica adeguata a questi tempi.

Quali sono le vostre sorprese per la serata Sanremo Story del venerdì?
Canteremo "Io che non vivo" di Pino Donaggio e saremo accompagnati al pianoforte dal Maestro Adriano Pennino. Ci avevano proposto anche "L'immensità" ma credo che il brano di Donaggio sia più nelle nostre corde.

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