Asia Argento, 41 anni, è delusa. L’attrice italiana che – in un articolo del New Yorker insieme a tante altre colleghe (e altre ancora si sono aggiunte dopo poco) – ha accusato il produttore Harvey Weinstein di averla violentata quando aveva 21 anni, vorrebbe non parlarne più. Dopo che le sue rivelazioni in Italia – e non nel resto del mondo, precisa – hanno provocato un’ondata di critiche e polemiche (ma, fortunatamente, anche molta solidarietà), al grido di «se l’è cercata/doveva parlarne prima».
La figlia del regista dell’horror lo racconta per la prima volta anche in diretta tv, mentre ammette di aver voluto mettere le distanze dal suo Paese: «Sono a Berlino perché avevo bisogno di andarmene per un po’, il clima di tensione è abbastanza pesante su me e sulla mia famiglia (l’attrice è mamma di Anna Lou, nata dalla relazione con Morgan, e di Nicola, avuto da Michele Civetta) , avevo bisogno di respirare».
E ancora: ««Tornerò in Italia in vacanza. Non vado via subito, ci vorrà un po’ di tempo per organizzarmi, ma non vedo cosa ci sto a fare in Italia adesso, tornerò quando le cose miglioreranno per combattere le battaglie con tutte le altre donne». Poi, Asia è tornata al 1997 e alla notte degli abusi, in un hotel di Cannes: «Sono stata chiusa in una stanza con un maniaco sessuale, un predatore seriale che si è approfittato di me, io ero una ragazzina». Per questo l’attrice si è sentita a lungo in colpa per non essere riuscita a scappare, per non aver avuto il coraggio di denunciare: «Ci ho messo tantissimo tempo anche a dirlo a mia madre. Mentre a mio padre e a mia figlia l’ho detto solo ora», ha aggiunto a Carta Bianca.
Critiche a parte, continua, la verità la fa sentire finalmente libera. «Devo ancora capire chi sono. Però è come se si fosse spalancato un portone enorme. Una donna con un suo punto di vista personale viene definita spesso o troia o pazza, io non mi sento nessuna di queste cose. Sono una mamma, una donna che lavora e paga le tasse, ho persone che mi vogliono bene, mi sento una donna libera finalmente». E precisa che, dopo gli abusi, non ha mai ricevuto alcun favore da Weinstein. Né film, né regali: «Non ho avuto nessun favore, il mio unico potere è stato dire di no alle proposte di regali e di film che arrivavano da Weinstein, non ho più fatto provini o letto un copione per loro».
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