Un'evasione fiscale milionaria porta il cantante Gigi D'Alessio a un passo dal banco degli imputati. Il pm Saverio Francesco Musolino ha infatti firmato una richiesta di rinvio a giudizio a carico dell'artista che, insieme ad altre quattro persone, rischia ora di finire a processo. Per la procura, D'Alessio e soci non avrebbero dichiarato i redditi di una società del cantante, la «GGD Productions srl», occultando o distruggendo le scritture contabili relative all'anno 2010. Il fatturato “nascosto” sarebbe pari a più di 6 milioni. L'evasione contestata dagli inquirenti, invece, ammonterebbe a 997mila e 581 euro per quanto riguarda l'Ires e 770mila e 613 euro in relazione all'Iva.
Nel capo d'imputazione notificato nei giorni scorsi al musicista, si legge che, in concorso con altre quattro persone, il cantante «al fine di consentire alla società «GGD Productions srl» di evadere le imposte sui redditi e sul valore aggiunto» avrebbe «alienato con atto notarile del 21 aprile 2010» le quote dell'azienda a un prestanome che, con un atto successivo, «alienava simulatamente tali partecipazioni a una società di diritto americano con sede in Delawere, cui apparentementemente veniva consegnata la documentazione contabile e amministrativa». Per il pm Musolino e per i finanzieri del Nucleo tutela entrate, in questo modo, le «scritture» sarebbero state «distrutte o comunque occultate». Il tutto per non consentire la ricostruzione del volume d'affari della società.
L'azienda avrebbe così evitato di denunciare redditi per più di 6 milioni, presentando un'infedele dichiarazione fiscale.
Uno dei soci del cantante è anche accusato di simulazione di reato. In una denuncia presentata ai carabinieri il 17 marzo 2014, infatti, ha dichiarato che i documenti contabili della società erano all'interno di una macchina che gli era appena stata rubata. Per la procura, si tratterebbe di una menzogna. Ora, la decisione passa nelle mani del gup.
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