Marzo 2002: quindici anni esatti sono passati da quel delizioso pallonetto nel derby capitolino firmato Francesco Totti. Una prodezza che, oltre a consacrare ulteriormente il talento del capitano della Roma, è passata alla storia per l’indimenticabile dedica in mondovisione a Ilary Blasi, all’epoca appena conosciuta. Da quel «6 Unica» è stato un susseguirsi di esultanze e omaggi, compreso il celebre gesto del ciuccio che, a dispetto dell’opinione comune, non è indirizzato ai figli, bensì alla moglie.
«Forse non tutti sanno che il gesto del ciuccio non è dedicato ai miei figli, ma ad Ilary che lo fa ogni volta che si concentra», rivela Totti in un tenero messaggio postato sulle sue pagine social. «Un pensiero speciale per la donna che amo e madre dei miei figli». È da aggiornare quindi il già ricco album di dediche che il fenomeno romano, quarant’anni compiuti lo scorso settembre, ha riservato in carriera alla sua Ilary, sposata nel 2005 e mamma dei suoi Cristian (11), Chanel (9) e Isabel (1).
Pensandoci bene, non potrebbe essere altrimenti. L’amore, nella vita del fenomeno giallorosso, ha giocato infatti un ruolo decisivo, dandogli quella stabilità sentimentale necessaria per esprimersi al meglio col pallone tra i piedi. Così, quando segna, è come se in qualche modo volesse ringraziare Ilary, farle capire che quel gol è anche un po’ merito suo. Ha simulato il parto, le ha urlato «ti amo», le ha dato baci a bordo campo e si è rinnovato indossando una t-shirt con scritto «6 sempre unica».
Sempre, appunto, pure nei momenti di fisiologica flessione. Sia sentimentale, visto che i due hanno sempre vissuto privatamente i naturali alti e bassi della relazione, non arrivando mai a parlare di separazione. Sia professionale, dove Ilary si è addirittura schierata al fianco di Francesco nel battibecco con l’allenatore Spalletti, accusandolo di essere «un uomo piccolo» e convincendo il marito ad andare all’Olimpico il giorno che fu allontanato dal ritiro per aver rilasciato un’intervista polemica.
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