Prima lo abbiamo visto cantare indossando improbabili maglioncini colorati. Poi, durante la semifinale, si è mascherato da scimmione, imitando la famigerata «scimmia nuda balla» protagonista della sua canzone, Occidentali’s Karma. Quando ci incontriamo, Francesco Gabbani – vincitore delle Nuove Proposte 2016 e autore per il secondo anno consecutivo del pezzo più vivace del Festival di Sanremo – si presenta quasi in pigiama.
Francesco, rispetto all’anno scorso che cosa cambia essere qui?
«Prima di arrivare a Sanremo ero stranamente sereno, forse perché l’unico che ricordo che avevo del festival era positivo, essendo uscito da vincente. Poi, poco prima di salire sul palco, è arrivata una forte carica di tensione: certamente sento la responsabilità di essere stato promosso tra i Big. E poi di condividere quel palco con artisti con cui sono cresciuto, Fiorella Mannoia in primis».
Per farlo ha scelto un look irriverente.
«Sentivo il bisogno di essere semplice e sdrammatizzare un po’ le cose, visto che già il brano è bello carico. Paradossalmente la semplicità attrae di più».
Qualcuno ha scritto: firmiamo una petizione per avere Gabbani al Festival ogni anno.
«Molto carino e lo ringrazio. Sicuramente ho un modo di presentarmi ironico e divertente. Ma in questo brano c’è anche una componente seria. Tant’è che scimmia e balletto (il ballerino mascherato che si esibisce con lui è Filippi Ranaldi, scuola Tommassini, ndr) per me continuano ad avere un significato dissacrante: non prendiamoci troppo sul serio. A molti piace e ad altri no».
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