Emma Marrone: 'Se fossi gay non avrei problemi a dirlo, ma sono d'accordo....'

Emma Marrone se fosse gay lo direbbe. La cantante 31enne, schierata apertamente a sostegno del DDl Cirinnà, la norma che potrebbe regolare per la prima volta in Italia le unioni civili fra eterosessuali e fra omosessuali, in discussione in Parlamento, lo ha spiegato a Grazia nel numero da oggi, giovedì 28 gennaio, in edicola.
Emma Marrone ha detto: "Se fossi gay non avrei problemi a dirlo, ma sono d’accordo con chi sceglie di non farlo". "Non voglio “difendermi” - ha poi spiegato - essere gay non è un’accusa, né un insulto. Il coming out dovrebbe essere un fatto privato, un’esigenza personale, non una giustificazione o una scusa in un clima di caccia alle streghe".
Se Emma Marrone fosse gay, non avrebbe problemi ad ammetterlo. Ne parlerebbe sicuramente alla sua splendida famiglia, per la bionda "il posto dove so di trovare ascolto, dialogo, comprensione, persone delle quali posso fidarmi".
Parlando dei suoi genitori ha sottolineato: "Mia madre è una donna sensibile, mio padre mi ha dato il più grande esempio di amore possibile: quando, all’inizio della carriera, si parlò della mia presunta omosessualità, chiamai subito a casa. E papà mi disse:“Non mi importa se torni con un uomo o una donna, basta che torni con qualcuno che ti rende felice”.
Emma Marrone sostiene il disegno di legge Cirinnà per un motivo preciso: "Penso alle persone che amo e al fatto che, se avessi una figlia gay, vorrei che crescesse in un mondo in cui le siano garantiti gli stessi diritti di tutti. Soprattutto quello di essere felice. Nessuno può giudicare quando un amore è sano oppure no. Nessuno può impedire a una donna di assistere la compagna della sua vita in ospedale, o di andare al suo funerale, come ancora oggi succede. Dobbiamo sostenere il desiderio di unirsi e di amarsi, a prescindere dal sesso. Il fatto che una famiglia sia composta da un uomo e una donna non è una garanzia di amore e solidità. I figli crescono con l’amore, è quello che conta. Sarà pure un’utopia, ma io ci credo.


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