Una decisione maturata nel corso del tempo perché "fino a tre/quattro anni fa mi sentivo più ballerina che maestra. Da due anni invece ballo sempre meno e lavoro nella mia scuola di danza. Non è solo una questione di età, non mi sentivo più bene come donna".
Dentro la scuola andrà ad inserirsi in una squadra già rodata, ma la cosa non la spaventa perché "conosco da tanto tempo Alessandra e con Garrison ho già lavorato. Non ci sono professori buoni o cattivi, solo visioni molto diverse del ballo".
Dentro la scuola andrà ad inserirsi in una squadra già rodata, ma la cosa non la spaventa perché "conosco da tanto tempo Alessandra e con Garrison ho già lavorato. Non ci sono professori buoni o cattivi, solo visioni molto diverse del ballo".
E sulle doti che deve avere un buon ballerino ha le idee chiare: "Cerco ragazzi con tanta voglia di imparare e crescere. Io sarò la testa e loro il corpo".
La Titova è rimasta particolarmente colpita dai talenti di quest'anno perché "sono pronti e versatili. Hanno capito che per poter lavorare bisogna conoscere più stili di ballo, non uno solo. Quando vedo i piedi viola dalla fatica di certi ragazzi che, comunque, continuano a ballare con il sorriso, in loro ritrovo me stessa".
La Titova è rimasta particolarmente colpita dai talenti di quest'anno perché "sono pronti e versatili. Hanno capito che per poter lavorare bisogna conoscere più stili di ballo, non uno solo. Quando vedo i piedi viola dalla fatica di certi ragazzi che, comunque, continuano a ballare con il sorriso, in loro ritrovo me stessa".
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