Lorenzo Fragola: "Ecco come sono maturato, nell'album c'è tutto me stesso"

Foto 2
L'ultimo anno per Lorenzo Fragola è stato sicuramente il più importante della sua vita. La vittoria a X Factor, la partecipazione a Sanremo, la collaborazione artistica con Fedez. Il 26 aprile festeggerà i suoi primi vent'anni e intanto si gode l'uscita del primo album, "1995", come il suo anno di nascita. Per il cd - in inglese e in italiano - ha aspettato che i tempi fossero maturi senza approfittare dell'onda del Festival e a Tgcom24 racconta: "Molti brani li ho scritti prima del talent".
A testimoniare che già prima Lorenzo aveva bene in testa la musica che voleva fare, che poi è la stessa che ha pensato per il suo primo album, 13 tracce che portano firme importanti come Tom Odell, giovane cantautore britannico con all'attivo più di 60 milioni di visualizzazioni su YouTube, per "The rest", A/J dei Saint Motel autore di "Close my eyes" e Nek autore di "Da sempre". L'unica cover è una personalissima rivisitazione di "Dangerous" di David Guetta.

Lorenzo, perché 1995?
E' il mio anno di nascita e c'è tutto me stesso. Ho giocato sulla mia età, negli ultimi mesi mi sono successe tante cose, penso di avere imparato tanto e ho scelto questo titolo proprio perché ho deciso di espormi. Volevo che fosse chiaro che a vent'anni non è detto che uno non possa fare delle cose...

Alcuni brani sono in inglese, altri in italiano, perché?
Mi piace scrivere e ascoltare canzoni in entrambe le lingue. Fa parte del mio modo di essere e non mi piaceva privarmi di una parte di me.

Ci sono dei testi che hai scritto prima di X Factor?
Sì, ad esempio una parte di 'La nostra vita oggi'. 'Siamo uguali' l'avevo scritta prima e l'ho sviluppata dopo con l'arrangiamento. Il brano 'Distante' l'ho adattato con un'altra musica. Però le parole sono quelle...

Parli spesso di amore...
Ma non necessariamente tra due persone, perché l'amore è universale. C'è quello per la musica, per una città...

C'è Fedez a sostenerti in prima fila, come ha influenzato il tuo primo album?
La sua è stata una supervisione, mi ha dato dei consigli su una canzone piuttosto che un'altra, come fa un amico. Ma rispettando i miei gusti musicali. E' una persona sincera, mi ha sempre detto quello che pensava, anche quando secondo lui stavo facendo una cretinata.

Il vostro mondo sembra apparentemente agli antipodi, è così?
Ma la musica è una, i generi sono diversi, per fortuna...

Com'è stato il tuo primo firma-copie?
La cosa più strana è stata firmare il primo cd, non sapevo dove, non c'era neanche uno spazio vuoto. Non mi aspettavo tutta quella gente e poi i miei fan sono preparatissimi, sanno tutto del cd.

Cosa c'è nell'album?
Tanto di quello che ascolto, ci sono canzoni molto diverse, perché ascolto musica diversa, c'è tanto di quello che mi piace. Ed era giusto così. C'è l'esperienza di X Factor, dove per la prima volta sono entrato in uno studio di registrazione. E' stato molto difficile mettersi le cuffie e cantare, piano piano sono maturato. C'è anche il bagaglio di Sanremo, dove non hai neanche il tempo di ragionare, vivi delle cose che non conosci, devi spostarti da una parte all'altra ma quando sei sul palco devi cantare e concentrati. E' stata una scuola per me. Mi ha fatto crescere dentro.

Senti il peso dei pregiudizi su di te?
Non tanto quelli per aver partecipato a un talent, quanto quelli di chi pensa che fare questo mestiere abbia intorno a sé determinate cose, ma sono luoghi comuni. E io reagisco alla mia maniera, con un bel sorriso.

Commenti