Corona in lacrime davanti alla polizia. Il fotografo s’è costituito a Lisbona

Era inseguito da un mandato di cattura internazionale: deve scontare 7 anni. 


In fuga con un uomo, Fabrizio Corona, il fotografo dei Vip latitante da alcuni giorni dopo essersi sottratto, a Milano, a un provvedimento di arresto, si è costituito a Lisbona.  
Sentendosi ormai catturato, ha dato un appuntamento per consegnarsi e lo ha fatto nella stazione ferroviaria metropolitana di Queluz, ad agenti portoghesi a cui si sono affiancati gli investigatori italiani. Ora gli investigatori sono con lui, che appare in preda a un evidente sconforto «e piange».  

La Polizia sapeva già da sabato della probabile presenza di Fabrizio Corona a Lisbona. Lo rivela un comunicato diffuso in mattinata. Da ieri«un gruppo di lavoro costituito da investigatori della Squadra Mobile di Milano, dall’ufficiale di collegamento Interpol nonché da operatori delle locali Autorità di Polizia, stava lavorando in territorio portoghese all’individuazione di Corona». La scorsa notte, continua la nota, «alcuni soggetti, ritenuti vicini a lui, sono stati identificati e controllati, anche presso le loro abitazioni», e questa mattina Corona si è arreso. 

Venerdì scorso, uscito dalla palestra nel centro di Milano, a poche centinaia di metri da casa sua, è espatriato in auto verso la Francia; poi si era volatilizzato. Contro di lui c’è un mandato di cattura internazionale, dopo la condanna a cinque anni (e un cumulo di pene superiore ai sette) per l’estorsione ai danni dell’ex giocatore juventino David Trezeguet. La fuga era stata preparata almeno con due giorni di anticipo. Sembra infatti che un collaboratore di Corona, il mercoledì precedente, gli abbia comperato un Tom Tom per l’automobile usata per il viaggio. Corona non era solo nella fuga, ma era accompagnato da un uomo.

L’appello a costituirsi e a pagare il suo debito con la giustizia è s stato ribadito dalle persone che gli sono state vicine: «Penso che scappare non serva a nulla, Fabrizio deve tornare e consegnarsi alla giustizia; qui lascia un figlio che in questo modo farà soffrire ancora di più», torna a dire l’ex agente dei vip, Lele Mora. 
«Fabrizio era malato di soldi, successo e protagonismo, l’ho sempre difeso e aiutato - ricorda Mora in una sorta di autocritica - ma dal 2009 ho interrotto i rapporti perché ho capito che non sarebbe mai cambiato». 
Mora lo invita a pensare a suo figlio e alla sua ex moglie, Nina Moric: «Nina sta soffrendo moltissimo perché malgrado tutto è ancora innamorata di Fabrizio e si prende cura di suo figlio, lo adora come una mamma vera, è una donna stupenda».  

«Il successo è come un leone, se lo sai domare puoi conviverci, altrimenti ti divora - riflette Lele Mora -. Io mi sono fatto male con le mie stesse mani, ho sbagliato e adesso sto pagando, preferivo fare carezze a nani e ballerine piuttosto che ai miei cari, adesso so che l’amore per i miei figli è quello che mi ha salvato e l’unica cosa che conta».  

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