Silvio Berlusconi, Luciano Pavarotti, Sergio Marchionne, Sophia Loren. Sono alcuni degli italiani che hanno «meritato» l'ambita copertina di Time. Personaggi influenti, potenti, famosi. Di cui tutti parlano, insomma. L'ultimo è stato Mario Monti. Anzi, il penultimo, perché ora tocca a un altro Mario: Balotelli. Già, la prestigiosa rivista ha deciso di dedicare la cover di dicembre al calciatore del Manchester City, titolando nientemeno che «The meaning of Mario». E poi il sommario: «Cosa spiega il fenomeno Balotelli all’Europa su calcio, razza e identità europea».
Nell'intervista, l'attaccante della Nazionale parla di Obama, del razzismo nello sport, e di come è cambiato il suo Paese, l'Italia, dove «nel 1990, quando è nato, solo un residente su cento aveva passaporto straniero. Ora sono uno su dodici».Quando gli viene chiesto il segreto della sua «specialità», i calci di rigore, dice: «È un gioco psicologico fra me e il portiere. Io so come controllare il mio cervello. E quando il portiere si muove prima di me, significa che ha perso». E svela un sogno nel cassetto: «Vorrei essere ricordato come il giocatore più forte di tutti i tempi».
Sulla nuova sfida che lo aspetta, quella di padre, Supermario ha le idee chiare: «Mio figlio avrà bisogno di una madre (la compagna Raffaella Fico, ndr) capace di dire di no», proprio come ha fatto la sua mamma adottiva, Silvia, «perché io lo amerò così tanto che forse non sarò in grado di dirglielo».
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