Alex Schwazer non attenderà le controanalisi. Subito dopo la notizia della sua esclusione dai Giochi per la positività a un controllo antidoping, il marciatore ha confessato le sue responsabilità: "Ho preso questa disgraziata iniziativa a metà luglio, dopo aver concluso la preparazione. L'ho trovata su Internet, dove era spiegato anche il modo per iniettarla. La mia carriera è finita, la mia vita è finita".
"I russi mi dicevano che usavano delle cose"
In un'intervista telefonica alla Gazzetta dello Sport, l'oro olimpico di Pechino 2008 ha cercato di spiegare i motivi che lo hanno portato ad avvicinarsi al doping: "Andavo forte, mi sentivo pronto per vincere. Ma cercavo qualcosa di più. Lo scorso anno ai Mondiali in Sud Corea, i russi mi hanno detto in faccia che loro usano delle cose. Questo pensiero mi girava per la testa, era un tarlo.
"A Pechino ero pulitissimo. Ora non riesco a guardarmi allo specchio"
Schwazer sa bene che, dal 6 agosto 2012, tutto è cambiato. L'eroe olimpico di Pechino lascia il posto, nell'immaginario comune, all'atleta dopato. E persino quella medaglia conquistata quattro anni fa, rischia di sbiadirsi: "In quell'occasione ero pulitissimo, lo giuro. Ho sbagliato, ho distrutto tutto quanto di buono ho fatto in questi anni, tutto cancellato. Non riesco più a guardarmi allo specchio".
"Non tornerò mai più a marciare"
Schwazer sa bene di aver deluso parenti, amici, colleghi e, con loro, milioni di italiani: "Ho ingannato un sacco di gente, ho tradito la fiducia di chi mi vuole bene. Ho vergogna a tornare a casa dai miei genitori. Non tornerò mai più a marciare, mi vergogno e basta".
Il papà Josef: "La responsabilità è mia"
Il padre di Alex Schwazer, Josef, si assume le colpe per non aver aiutato il figlio in un momento così difficile da convincerlo a buttare all'aria trionfi e soddisfazioni assumendo doping: "Le responsabilità sono mie, perché se si vede un figlio, che durante tutto l'anno è stato male, si deve capire e si deve cercare di parlargli. Gli chiedo perdono". Josef Schwazer cerca di capire perché Alex abbia assunto l'Epo: "L'ultima volta che è partito da qui - racconta davanti alla casa di famiglia con una voce rotta dal pianto - era distrutto. Forse l'ha fatto per non deludere gli altri. E' stata al 100% la prima volta che ha fatto uso di queste sostanze".
Il padre di Alex Schwazer, Josef, si assume le colpe per non aver aiutato il figlio in un momento così difficile da convincerlo a buttare all'aria trionfi e soddisfazioni assumendo doping: "Le responsabilità sono mie, perché se si vede un figlio, che durante tutto l'anno è stato male, si deve capire e si deve cercare di parlargli. Gli chiedo perdono". Josef Schwazer cerca di capire perché Alex abbia assunto l'Epo: "L'ultima volta che è partito da qui - racconta davanti alla casa di famiglia con una voce rotta dal pianto - era distrutto. Forse l'ha fatto per non deludere gli altri. E' stata al 100% la prima volta che ha fatto uso di queste sostanze".
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