«Non posso stare senza di lui. Lui è la mia vita». «Lui» è il tennis. E non ci sono mezze misure nel rapporto tra Sara Errani e il suo sport. È appena tornata da Parigi, dove il mondo si è accorto di lei e l’Italia ha avuto la conferma (due anni dopo la vittoria di Francesca Schiavone) che sono le donne a salvare il nostro tennis. Prima di Wimbledon e dell’Olimpiade, la nuova regina italiana dello sport mondiale si toglie qualche sassolino con i maschi dello sport, e lo fa con Vanity Fair che le dedica la copertina in edicola dal 20 giugno.
Se voi tenniste italiane vi state affermando, lo stesso non si può dire dei maschi. Perché, secondo lei?
«Perché le donne hanno più spirito di sacrificio. In Italia non c’è la cultura del correre, del soffrire. I maschi pensano di vincere con il colletto della maglia alzato, senza sudare, con l’ace al servizio e i colpi di classe.
I ragazzini scendono in campo pensando a un fighetto come Federer, mica a Nadal che, avendo meno armi naturali, suda e lotta. Dovrebbero capire che, prima di diventare così, anche Federer si è fatto il mazzo».
Nel calcio, per chi fa il tifo? «Il calcio mi piace molto, giocavo anche decisamente bene, e Juve e Milan mi sono sempre state simpatiche, ma non ho mai avuto una squadra del cuore».
Non la disgustano gli scandali, come quello recente delle scommesse e delle partite truccate? «Certo che mi disgustano. E penso che lì ci siano dentro tutti. Impossibile che non sapessero».
Dovesse fidanzarsi con un calciatore, chi le piacerebbe? «Matri della Juve. Della Nazionale, Giovinco: piccolino, ma lo preferisco a Marchisio. Mi piacciono i bravi ragazzi. Uno come Balotelli, per dire, non lo sopporto. Non mi è piaciuto all’Europeo e non mi piace proprio lui, il personaggio, il suo atteggiamento strafottente. Non mi va giù».
FOTO POSATE DI SARA:
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