I soliti idioti: «Belén, non te la tirare»

L'intervista esclusiva di Vanity Fair alla coppia più amata e discussa del cinema e della Tv. Biggio e Mandelli ne hanno per tutti



Possono disgustare, far piegare in due dalle risate o lasciare indifferenti, ma dopo il clamoroso successo del loro (omonimo) primo film, I soliti idioti sono diventati un affare serio. Imperturbabili – Fabrizio Biggio e Francesco Mandelli, 37 e 33 anni – hanno continuato, in silenzio, a lavorare. 
Il 26 aprile, su Mtv, inizia la quarta serie dei Soliti idioti, e il 10 maggio partono le nuove puntate del cartoon americano Beavis And Butthead, a cui hanno prestato le voci; sempre il 10 maggio danno il via al nuovo tour teatrale, a giugno esce il loro primo libro, a metà fra il fumetto e il fotoromanzo. A novembre, infine, arriverà nelle sale l’inevitabile I soliti idioti 2, ancora una volta girato con Pietro Valsecchi. 
Ho sentito dire che con il successo siete diventati più belli...
B.: «Incredibile, ma è così». 
M.: «Siamo i Simon Le Bon e John Taylor del terzo millennio».
Mai sentiti miracolati?
B.: «Nemmeno un po’. Ci facciamo il culo da quindici anni,  nessuno ci ha regalato niente».
M.: «Non abbiamo debiti, quello che abbiamo ce lo siamo sudato. Vuole vedere un video?».
Che cos’è?
M.: «Io “ruggerizzato” che, nei camerini di Sanremo, cazzeggio con Lucio Dalla. E lui è stato al gioco, come tutti. L’unica scortese, che ha fatto la preziosa, è stata Belén Rodriguez. A Bele’, ma vaffanculo».

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