Emma Marrone intervistata da OGGI

Come mai lei e Kekko avete deciso di virare sul sociale?

«Con Kekko c’è un grande rapporto di amicizia e di stima artistica, quindi sono felice che quando è nata questa canzone lui abbia pensato a me. Non ho mai fatto mistero del piacere che provo nell’affrontare situazioni anche musicali diverse. Lui mi conosce molto bene e quindi da subito testo e musica mi sono calzati a pennello».

Nel brano trovano spazio i punti di vista di più generazioni: ci sono i trentenni disillusi e i loro genitori preoccupati. Davanti a questo affresco dell'Italia riesci ad essere ottimista?

«Più che ottimista mi reputo una persona fortunata, perché sono riuscita a realizzare il mio sogno: vivere di musica».

Come cerchi di incoraggiare i ragazzi che ti seguono?

«Io credo che i ragazzi sarebbero ben contenti di fare sacrifici, che comunque fanno da tempo, se l’obiettivo fosse una solida speranza, non una debole utopia».

Quest’anno ti sei molto esposta, politicamente. Lo rifaresti?

«Non mi sono mai espressa su idee politiche, ma ho manifestato il mio pensiero su temi sociali. Semmai decidessi di farlo lo capirebbero tutti».

Come hai vissuto la caduta del Governo Berlusconi?

«Sono qui per cantare non per parlare di politica e governi».

Mettiamo che Berlusconi ti inviti a cantare a una delle sue feste. Cosa rispondi?

«Che preferisco le feste allargate in piazza, ovvero i miei concerti».

Cosa non faresti mai, per nessuna cifra al mondo?

«Vendere la mia dignità mentale e fisica».

Per cosa, invece, pagheresti?

«Mi produrrei un disco o un tour».

Mai pensato di andartene all'estero?

«Mi piacerebbe suonare all’estero, magari in Inghilterra, ma per poi tornare a casa mia, in Italia».

A Sanremo 2011 ti rincorrevano i gossip su una storia con Kekko.

«Era falsa, tra noi c’è una grande amicizia. Certe notizie lasciano il tempo che trovano».

Che momento é questo per il tuo cuore?

«Ho fatto gli esami da poco: il mio apparato cardiocircolatorio sta benissimo, grazie… (ride)».

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